«Fui indotto ad asportare il cippo per motivi patriottici. Tale cippo infatti fu eretto dagli americani per eternare la loro impresa nel luogo in cui essi imposero all’Italia l’armistizio/capitolazione. Tale lapide pertanto, a mio parere, rappresentava una offesa all’onore nazionale”.

Sono le parole del giornalista palermitano De Broccard che rivendicò l’azione, nel dopoguerra, con la quale fu divelta la lapide che il cuoco americano – tale Johnny – dell’accampamento, regalò ad una famiglia locale nel 1943 a memoria della firma dell’armistizio. La firma avvenuta in un’uliveto che oggi non c’è più il località “Vignazze” fu depredata del luogo esatto e della lapide il 4 giugno 1955 trafugata dal giornalista ex milite della Repubblica sociale Italiana
Broccard processato, non fece più trovare la lapide orginale che fu distrutta dallo stesso. De
Boccard sarà assolto e il reato derubricato in danneggiamento. Il luogo esatto della lapide è stato solo recentemente ricostruito con precisione grazie a un certosino lavoro dell’assocazione locale di ricerca storica Lamda.

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