Fu il tenente colonnello Leandro Giaccone a recarsi su incarico del Generale Paolo Caviglia presso il Comando di Kesserling per firmare la resa delle truppe italiane che avrebbero dovuto combattere per la difesa di Roma

Dopo un colloquio con Sorice, Caviglia, Carboni durante il quale nessuno volle presentarsi a firmare entro le 18 del 10 settembre, fu Giaccone che si offrì per l’ingrato compito.

Giaccone ha scritto un libro di memorie dove racconta i retroscena di quelle ore.

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