Durante il drammatico Consiglio della Corona tenutosi il pomeriggio dell’8 settembre partecipò anche il generale Sorice, all’epoca Ministro della guerra seppure, per note simpatie fasciste, tenuto all’oscuro delle trattative i ncorso. Sorice, forse anche per ripicca, tenne una posizione contraria insieme al generale Carboni, all’annuncio dell’armistizio da parte italiana.

Ecco, dalle sue parole cosa disse (in terza persona come era uso anche per Carboni e Roatta): “. Il ministro della guerra, fino a quel momento all’oscuro dell’avvenuta firma dell’armistizio (co­me, del resto, si dimostrarono gli altri suoi colleghi degli esteri, della marina e dell’aeronautica), si dichiarò contrario all’accettazione della data, illustrando il concetto che pubblicare l’armistizio 1’8 settembre, cioè improvvisamente, sarebbe stata una jattura nazionale ed avrebbe determinato il collasso militare; propose al Re la immediata accetta­zione, da parte Sua, delle dimissioni del Gabinetto Badoglio, onde lasciare al Sovrano la possibilità di intervenire, valendosi della crisi politica che cosi sarebbe sorta, presso gli alleati per ottenere una dila­zione di una diecina di giorni, indispensabile perché il Comando Su­premo potesse efficacemente intervenire presso le armate dislocate fuori del territorio nazionale”

Antonio Sorice, Ministro della Guerra l'8 settembre 1943

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