Il blog sull’ 8 settembre 1943

“L’obiettivo che mi sembrava più verosimile era la conquista di Roma, centro assai importante politicamente e militarmente; ma esso non poteva essere raggiunto per via di terra molto rapidamente, a meno di appoggiare le operazioni mediante uno sbarco sulla costa del Tirreno. A tale scopo si sarebbe prestata la regione di Roma, o, meglio ancora, il golfo di Salerno, che rispondeva in modo per­fetto a tutte le esigenze. Fra il 3 ed il 4 settembre gli alleati giocarono la loro prima carta. L’armata di Montgomery traversò lo Stretto di Messina ed iniziò un’avanzata nelle regioni della Calabria, ma potè guadagnare terreno solo lentamente. Ad eccezione di uno sbarco effettuato 1’8 settembre alle 5 del mattino a Pizzo, gli inglesi non compirono, con nostra grande soddisfazione, altre operazioni del genere, che avreb­bero rappresentato un grave pericolo per la 29a divisione di grana­tieri corazzati e la 26a divisione corazzata.”

I tedeschi aveno molto chiara la situazione. Sapevano benissimo che uno sbarco sulla costa tirrenica era praticamente sicuro. Kesserling comandante del settore sud Italia, non si fece ingannare o prendere dalla paura di subire una sconfitta intorno a Roma dove la valutazione delle truppe presenti e soprattutto l’atteggiamento di molte delle truppe italiane faceva pensare ad una sostanziale rinuncia a rendere la battaglia dura, coinvolgendo la città di Roma. Gli uomini dello staff capirono subito che mancando anche un aviolancio americano, la sua preoccupazione principale non era il fronte di Roma ma accorrere e rinforza subito le coste tirreniche a sud di Roma e così effettivamente fece seppure disponendo di due divisioni sul posto (poi successivamente rafforzate).

“Allorquando, nel tardo pomeriggio dell’8 settembre, il generale Jodl mi comunicò la notizia della defezione degli italiani, non oc­corsero molte riflessioni, poiché al ricevere la parola d’ordine « Asse » tutti i comandi a me sottoposti iniziarono l’esecuzione delle misure previste…..Sapevo ora quali disposizioni prendere: accelerare la ritirara dalla Calabria delle due divisioni, pur cercando di ritardare la marcia di Montgomery, sfruttando le risorse del terreno montuoso; chiarire rapidamente la situazione a Roma, inviando le forze diventate così libere a sostegno della 10n armata nell’Italia meridionale; inviare le divisioni d’attacco nel settore di Salerno, dove la costa era già difesa dalla 15a divisione di granatieri corazzati e da reparti della 16a divi­sione corazzata.”

Sbarco di Salerno

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